Il poema sinfonico è una composizione musicale per orchestra, solitamente in un solo movimento, di ampio respiro e che sviluppa musicalmente una idea poetica, ispirata alle più svariate occasioni extra-musicali: un'opera letteraria in versi (Les Préludes di Franz Liszt) o in prosa (Don Chisciotte di Richard Strauss), un'opera figurativa o filosofica (Così parlò Zarathustra di Richard Strauss), a luoghi o occasioni particolari (I pini di Roma, Le fontane di Roma, Feste romane di Ottorino Respighi), ma anche alla libera intuizione del compositore (Una saga di Jean Sibelius). È in sintesi un particolare tipo di composizione orchestrale suddiviso (Così parlò Zarathustra di Strauss) o no (Les Preludes di Liszt) in movimenti e spesso figurativamente molto chiaro: sono evidenti le immagini che il compositore vuole suggerire, attraverso il cambio di registro, di timbro e di intensità sonora.
È una derivazione diretta della musica a programma che fu una delle forme predilette dai musicisti romantici, ad esempio Hector Berlioz nella sua Sinfonia fantastica e nell'Aroldo in Italia.
Tra i musicisti che più svilupparono questo tipo di composizione si devono citare tra gli altri: Liszt (che ne coniò il termine), Čajkovskij Richard Strauss, Smetana, Sibelius e Respighi.
Smetana in particolare compose La mia patria (1874-1879), opera in cui confluiscono ben sei poemi sinfonici.
(Wikipedia, l'enciclopedia libera)
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giovedì 16 giugno 2011
Il poema sinfonico...quando la Musica si fa Poesia...
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