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mercoledì 13 aprile 2011

Scriviamo non per noi, ma per il mondo, perchè il mondo conosca il senso dei nostri pensieri, e lo assorba e lo possa rielaborare, ed infine lo possa tramandare nel tempo.
Vi  assicuro anzi  che, ad un certo punto, noi scrittori siamo  abbandonati  dalle nostre parole, le quali, ormai orfane,  vengono adottate ora dall'una ora dall'altra bocca,  specie quando parlino d'amore, o di giustizia.

Federica Ferretti

echidainternet@rupemutevoleedizioni.com

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