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mercoledì 13 aprile 2011

La casa degli spiriti...quando il cinema prende in prestito la letteratura...




Mi sarà molto difficile vendicare tutti quelli che devono essere vendicati, perché la mia vendetta sarebbe solo l'altra parte dello stesso rito insesorabile. Voglio limitarmi a pensare che il mio pensiero sia la vita e che la mia missione non sia protrarre l'odio, bensì unicamente riempire queste pagine mentre aspetto il ritorno di Miguel, mentre soterro mio nonno che ora riposa vicino a me in questa stanza, mentre attendo che arrivino tempi migliori, tenendo in gestazione la creatura che ho nel ventre figlia di tante violenze, o forse figlia di Miguel, ma soprattutto figlia mia. Mia nonna aveva scritto per cinquant'anni sui quaderni in cui annotava la vita. Trafugati da qualche spirito complice, si sono miracolosamente salvati dal rogo infame, in cui sono perite tante altre carte della famiglia. Li ho qui, ai miei piedi, stretti da nastri colorati, separati per fatti e non per ordine cronologico, così come lei li ha lasciati prima di andarsene. Clara li ha scritti perché mi servissero ora per riscattare le cose del passato e sopravvivere al mio stesso terrore. Il primo è un quaderno di scuola di venti pagine, scritto con una delicata calligrafia infantile. Comincia così: "Barrabás arrivò in famiglia per via mare...".

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